domenica 15 luglio 2012

Chi, come, dove, quando e perché.



Il sogno di divenire una ballerina classica si presenta sempre molto presto: da bambina, entrata in quella bella sala dipinta di un caldo colore pastello e un parquet lucido e accogliente; così come quelle belle scarpette rosa di pelle, che spera un giorno di buttar via per far posto al duro doloroso gesso che dànno la fortuna di volare...

Alle volte, azzarderei dire quasi sempre, l'iniziativa viene direttamente dai genitori: la danza classica come postura, come atteggiamento e come divertimento. Ma non tutti sanno che la vera danza classica, del resto come ogni altra attività, che sia artistica o sportiva, non è solo divertimento ma anche sacrificio, amore e pazienza. E non tutti se lo aspettano!
Da grande, se continueranno, scopriranno che la danza classica è tutt'altro che body rosa confetto e scarpette immacolate!

Per potersi permettere un reale futuro nel mondo della danza, è bene cominciare da giovanissime e intraprendere gli studi in un'accademia come si deve, sempre in giovane età. Certo, ci vogliono i soldi e il supporto della famiglia, e i sacrifici della figlia...

Purtroppo, io non faccio parte di questa categoria.
Da bambina ho studiato questa meravigliosa arte, ma per un capriccio-ripicca verso i miei genitori, ho smesso. E nessuno mi ha mai fermata per un braccio per dirmi: "Guarda che un giorno potresti divenire una ballerina, se continui a studiare!".

Mai avvenuto. La mia famiglia non si è mai occupata dei miei talenti e del mio futuro, e io stessa credo di aver mollato tutto a metà strada come richiesta d'attenzione.

Comunque, a quattordici anni mi è balzata l'idea di riprendere gli studi di danza classica. Sì, a quattordici anni, avete letto bene! Come sarà andata a finire, vi chiedere? Un mostro enorme e goffo tra le sbarre e tra i nastri... che orrore, Dio, che orrore, portatela via!?

In realtà, le cose si sono svolte in maniera molto tranquilla. Sono stata inserita in un corso per principianti grandi, dove c'erano comunque anche ragazzine di 12 anni non molto dotate e appassionate, e diciamo che due anni di differenza non mi facevano poi così tanto imbarazzo.

Fortunatamente, ho sempre avuto un corpo molto elastico (grazie anche alle varie attività sportive e artistiche svolte da bambina). Sono quindi passata in testa, dal punto di vista flessibilità e dal punto di vista artistico per interpretazione e armonia, poiché sono anche un'amante della recitazione.

Il problema stava tutto nell'en dehors. Nella memoria. Nei nomi dei passi. Negli anni avevo dimenticato tutto. Così cominciai a informarmi in maniera quasi ossessiva. E da lì, la danza è diventata la mia unica vera passione di vita. Troppo tardi per farne una passione professionale... ma sicuramente una passione personale, come propongo a tutti\e coloro che avessero dovuto smettere e che vorrebbero tanto riprendere, ma che hanno paura di essere giudicati malamente.

Io sono fiera di averlo fatto. Posso dire a tutte quelle persone che mi dicevano che ero troppo "grande e formata" che invece ho imparato tutto molto in fretta e ho sbalordito chiunque mi guardasse. Naturalmente non sono perfetta, ma nessuna ragazza che ha studiato in una palestra di paese lo sarà. E dunque, venirmi a dire queste cose, non attaccava. Un conto è una buona scuola, un conto è la scuoletta di quartiere con insegnanti neanche poi tanto qualificati.

Con la passione si arriva ovunque. Ma devo ringraziare anche il mio corpo che me l'ha permesso, dotato di svariati talenti che io stessa troppo spesso sottovaluto.

La danza ce l'ho nel sangue. E se non danza classica, riuscirò a ritagliarmi una piccola realtà nel mondo della danza.


Questo MAGNIFICO uomo si chiama Rudolf Nureyev, ed è entrato all'accademia russa Vaganova solamente a 17 anni. Molto tardi, quando l'età d'inizio dei corsi è verso i 10, per finire poi a 18, se tutto va bene.
Ma in due anni, si è fatto strada nel mondo della danza e ha conquistato il Diciannovesimo secolo.
Io prenderò il suo esempio, dovessi riuscirci o non riuscirci, lui è il mio idolo.

Ecco alcuni siti riguardanti questo miracolo della danza:

E qui una parte di un bel documentario su di lui:


E inoltre, per i più curiosi, suggerisco un libro biografico che io stessa ho letto, molto interessante se si vuole scavare nella complessa e contraddittoria personalità di Nureyev: "Biografia di un ribelle", di B. MEYER-STABLEY.

Buone letture!

1 commento:

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