lunedì 16 luglio 2012

'Balla, sogna, ama' di Sophie Flack

Sul palco la sua vita è un sogno. Dietro le quinte, un incubo. 



Già dal titolo possiamo capire qualcosa: ballare, sognare, amare allo stesso tempo è difficile. Una corsa affannata verso il ruolo di prima ballerina contro la quieta quotidianità della vita di una diciannovenne innamorata che si lascia andare ai desideri dei sogni.


Sophie Flack, ex danzatrice del New York City Ballet, ha cominciato a danzare a soli sette anni, e nominata prima ballerina a diciassette. Ma ad un certo punto della sua carriera, ha deciso di lasciarsi le fatiche alle spalle e di dedicarsi ad una vita normale di pittrice e scrittrice. 

La sua breve storia accennata tra le ultime pagine del libro ci fanno pensare che l'intero libro sia una autobiografia nei panni di un'altra ragazza che rivive nuovamente quelle dure esperienze: è Hannah Ward, diciannove anni, una delle più talentuose ballerine del Manhattan Ballet di New York.
Questo è il suo sito ufficiale: http://sophieflack.com/
Nata a Watertown, nel Massachusetts, ha cominciato i suoi primissimi studi alla Boston Ballet seguita dall'insegnante Jacqueline Cronsberg. Ha partecipato a numerosi stage estivi alla Kennedy Center nel Washington D.C. 
All'età di quattordici anni, ebbe la grandissima occasione di entrare nella School of American Ballet, l'attuale scuola ufficiale nel NewYork City Ballet.
Fu presa come principiante apprendista nel 2000 e l'anno dopo entrò nel corpo di ballo, dove danzò fino a quando non lasciò la vita dello spettacolo nel 2009.
Si diplomò al Professional Children's School e ancora oggi sta continuando i suoi studi alla Columbia University.
Oltre ad una scrittrice (titolo originario: 'Bunhead', pubblicato nell'ottobre del 2011), è anche una pittrice in ascesa.


Ecco Sophie Flack in carne e ossa che parla del suo primo e apprezzato romanzo.




Chiunque di voi leggesse il libro, si renderà conto che biografia e trama coincidono, fino ad intrecciarsi in una quasi vera e propria autobiografia sotto gli occhi della giovane Hannah, nome dedicato alla sorella di Sophie.
Personalmente, sono stata rapita inizialmente dalla copertina. Molto particolare, incisiva, che mostra una perfezione da vicino che non tutti conoscono. Un buon modo per svincolarsi dalla vita di tutti i giorni ed immergersi in una realtà differente, lontana, che poche persone al mondo hanno la fortuna -o la condanna?- di conoscere. 
L'ho letto tutto d'un fiato, perché l'autrice è stata in grado di rimandare continuamente l'atteso finale. Chi avrebbe scelto Hannah, la danza o l'amore? La bellezza e la calma della vita, o la frenetica movimentata vita della ballerina del corpo di ballo? 
Credo che ad un certo punto si sia resa conto che la sua carriera non sarebbe mai volata in alto come quella di Lottie, una delle migliori ballerine del teatro, lodate e invidiate dalle altre, e che quindi abbia deciso di approfittare della giovane età per ricucire una vita passata dietro le quinte.

Giudizio personale: scrittura chiara, semplice e scorrevole, incorniciata da un suspense continuo che mi ha spinta ad andare avanti nella lettura. Forte e diretto, una telecamera nascosta nei camerini delle ballerine sin nei piccoli dettagli delle piccole noie quotidiane: dalle ciglia finte e alle parrucche, dalla fastidiosa neve finta del famoso balletto dello Schiaccianoci fino agli invidiosi pettegolezzi bisbigliati tra i corridoi.

Insomma: se volete saperne di più sulla vita di una ballerina, vi invito a leggerlo.

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