mercoledì 25 luglio 2012

Belle linee? Gambe a sciabola!



Sicuramente ne avrete già sentito parlare: tanto quanto un bel collo del piede sviluppato, ambite sono anche le famose gambe a sciabola, cioè quelle dotate di un ginocchio iperflesso.

A cosa sono dovute? Perché sono così valorizzate? Sono veramente più difficili da utilizzare? Scopriamone qualcosa in più, sia per chi le possiede e per chi no!


Esteticamente molto belle, donano alla figura di una ballerina delle linee ancora più morbide ed armoniose, ancora più se accompagnate da un bel collo del piede sviluppato, che viene evidenziato proprio per la natura delle gambe.
Inutile dirlo, però: è una rarità. Le ballerine che conosciamo hanno quasi tutte questa caratteristica, ma dobbiamo anche considerare quante milioni di ragazze, proprio per il non possedere determinati requisiti, vengono respinte. Se ci facciamo qualche conto, capiremo che non sono poi così diffuse...!
Ballerine famosissime che le hanno sono, per esempio: Svetlana Zakharova, Alina Somova, Evgenia Obraztsova, Anastasia Matvienko, Sylvie Guillem, Alessandra Ferri...


Diamo una definizione più precisa: l'iperestensione delle gambe è quando queste ultime in posizione completamente tesa non seguono una linea verticale immaginaria, ma una curva, che tende a spostare il peso del corpo all'indietro. Per questo bisogna usarle con cautela, perché sono purtroppo delle gambe più facili da danneggiare rispetto ad un normale ginocchio dritto.
Per non parlare poi del peso: sarà più difficile per chi le possiede bilanciarsi sulle mezze punte e sulle punte, eseguire delle pirouettes e persino chiudere una quinta. Necessitano dunque un lavoro mirato e ben seguito, per evitare problemi.
Non raramente, difatti, leggo di ragazze che se ne lamentano, che spesso sono costrette ad evitare i corsi di danza classica proprio per questo motivo. Forzandole troppo, infatti, si costringe il ginocchio ad andare ancora più indietro, e questo a lungo andare può provocare danni anche al resto delle gambe e impedire una normale mobilità, quali addirittura il semplice camminare nei casi più gravi.
Certe persone ci nascono, altre invece possono svilupparla più tardi, specie con gli allenamenti tipici della danza classica e della ginnastica, quali artistica e ritmica. Non a caso, infatti, anche in quest'altro campo possiamo trovare molte ginnaste con questo tipo di caratteristica. 


Però, notato ormai da tanti, stiamo assistendo in questi ultimi anni ad un'eccessiva ammirazione e privilegio per le ballerine fisicamente dotate che, molto spesso, presentano delle carenze tecniche, ma sono pur sempre  prese. Discussioni e discussioni in forum dedicati alla danza che ronzano attorno nuove stelle come Alina Somova, che pur avendo un fisico perfetto e delle gambe da sogno, presenta delle carenze e si concentra unicamente, a detta di molti, sulla sua flessibilità un po' troppo da ginnasta. 

Sono veramente fondamentali, le gambe a sciabola?
Assolutamente no! Sono solo un dettaglio che ammorbidisce la figura rigida e verticale di una ballerina classica, e anzi molto spesso, come ho già detto, rendono il tutto ancora più difficile. 

Troverete sicuramente interessante questa discussione soprattutto per i versi finali: Giornale della danza - Luciano Cannito

"Qual è la tua idea della danza?
Io vorrei smetterla di parlare di banalità e di avere sempre il ruolo, noi della danza, di ignoranti e superficiali. Mi piacerebbe fare come i miei colleghi della commissione canto che parlano di emozioni, di anima, di sentimenti, perché queste sono le cose che fanno la differenza. Se continuiamo a parlare solo di punte stese o di gambe a sciabola, la danza verrà sempre considerata come una cosa formale, quando invece l’artista è quello che ti tocca il cuore con altro. Se posso fare un altro esempio, ma su questo non mi aspetto nessun “agguato” in trasmissione perché parlo di una persona che conosco benissimo e con cui ho lavorato, Maya Plitseskaya era completamente storta (ovviamente per i canoni della danza) eppure ancora oggi fa fatica ad andare in giro in Russia perché tutti la fermano e le chiedono l’autografo ricordandone la grandezza. Questo sta a significare che essere una grande ballerina vuol dire molto di più che eseguire canonicamente un movimento."

Mi trovo assolutamente d'accordo con le sue parole. Non confondiamo la danza classica con la ginnastica, colli del piede e gambe a sciabola; è prima di tutto un'arte che narra di emozioni, gioie, tragedie, commedie, dolori... come del resto ogni arte che l'essere umano ha ingegnosamente creato!





La controversia dell'en dehors nel mondo del balletto



Domanda: che cos'è l'en dehors? (In inglese viene chiamato comunemente "turnout", e in italiano, oltre al termine francese, possiamo anche utilizzare il termine "rotazione", in questo caso).

Sarebbe, in parole semplici, il requisito base fondamentale della danza classica, sul quale si basa tutta l'impalcatura di una buona e corretta tecnica.
Ogni ballerino\a professionista che vediamo possiede una perfetta rotazione a 180°, e difatti, se andiamo a spulciare tra i numerosissimi video di famosissime accademie nel mondo (che sia Vaganova, Opéra de Paris, Royal Ballet...), tutti gli studenti posseggono un en dehors eccellente e naturale. Si lavora e si sviluppa con duri anni di studio, ma c'è anche da dire che in grande percentuale dipende dal fisico col quale nasciamo.

La stessa cosa ci dice, del resto, l'importantissima Agrippina Vaganova nel suo libro sulla tecnica della danza:  l'en dehors completo è severamente richiesto in ogni ballerino che intraprende lo studio.

Ma è possibile, questo? Se sì, da chi e da chi no? Eccovi qui delle preziose informazioni che io stessa ho tradotto.

Dando un'occhiata ad uno scritto in merito da Gretchen Warren, "Classical ballet technique, l'en dehors è uno stato di completa rotazione esterna del fianchi, delle ginocchia, delle tibie, delle anche e dei piedi, e non come si pensa erroneamente solo dai piedi (e questa considerazione può portare a dei gravi problemi, nel corso degli allenamenti non corretti). 
Warren, però, ci offre anche una verità: sebbene l'ideale richiesto per gamba ad un ballerino sia di 90° ciascuna, in realtà sia spesso pari a circa 60° o 70° e partendo dal basso, quindi non implicando a sufficienza la forza dall'alto, ma solamente quella dal basso.

Ma allora, quali muscoli bisognerebbe utilizzare per avere una corretta rotazione?
Warren sostiene che essa debba essere mantenuta dai fianchi, e non dai muscoli dei glutei come erroneamente si fa, sebbene siano effettivamente utili per permettere al danzatore di trovare il giusto allineamento ed equilibrio. C'è però da dire che ci sono molte linee di pensiero, e che nelle scuole russe venga generalmente detto il contrario: cioè che la rotazione debba essere controllata dai muscoli dei glutei. 

Ecco la linea di pensiero, contro le varie controversie, dell'autrice Gretchen Warren, presa dalle sue stesse parole: 

"C'è una grande controversia nel mondo del balletto a riguardo. Delle ricerche hanno dimostrato che i fanciulli dall'età di otto e undici anni (gli anni raccomandati per cominciare uno studio serio della danza classica) hanno grandi probabilità di conquistarsi una rotazione eccellente e completa, aumentando e potenziando la rotazione naturali dei fianchi che già si possiede. La struttura dello scheletro di un bambino di quest'età è ancora facilmente malleabile, e ripetuti allenamenti mirati al miglioramento dell'en dehors sembra provocare una consequente deformità al femore, che consente un permanente aumento dell'apertura. 
Per questa ragione tante serie accademie professionali, alcune come quelle dell'Unione Sovietica, pretendono che i giovanissimi allievi forzino il loro en dehors naturale immediatamente a 180°. Questo è considerato di vitale importanza per il loro futuro sviluppo e crescita da ballerini, e molto probabilmente non è neanche rischioso come processo per questi giovani studenti dalla flessibilità naturale e dai requisiti fisici che sono stati accertati da precisi controlli fisici svolti prima di essere accettati in accademia. Ma comunque, questi giovani praticano quotidianamente esercizi sulla base della rotazione a 180° costantemente seguiti da insegnanti specializzati, e quindi che possono correggere qualunque imperfezione che possa portare a dei problemi.
Spesso però, ci sono insegnanti non necessariamente accademici che devono far fronte a delle classi allargate con principianti che non possiedono queste basi, o che hanno corpi che sono idealmente meno flessibili, dove comunque viene richiesto un'apertura che però non viene da doti fisiche naturali. In questo tipo di situazioni, forzare la rotazione può essere, al contrario, fisicamente dannoso, specialmente per principianti sopra i 12 anni (sebbene ci siano alcuni professionisti ballerini che hanno cominciato gli studi più tardi, e sono comunque approdati nel mondo del balletto come stelle... ne parlerò in seguito!). 
E' dunque richiesto uno studio più lento e graduale, che possa sviluppare l'en dehors che ogni fisico di può permettere. 
Il mio personale pensiero è che ogni studente debba essere trattato individualmente. Gli studenti che dimostrano di avere una buona rotazione naturale, può esser chiesto loro di forzarla verso l'apertura massima che il loro fisico può raggiungere [...]. Studenti con meno flessibilità, invece, dovrebbero essere considerati nei loro limiti e e lavorare in base a questi ultimi. Ricordate comunque che generalmente è impossibile, oltre agli undici anni, aumentare la rotazione possibile dei fianchi. Ma comunque, la maggior parte dei danzatori possono imparare a valorizzare ciò che hanno di premettente in ciascuno di loro, potendo dunque camuffare una rotazione naturale che non raggiunge i parametri richiesti.
Pochissime persone possiedono la capacità di raggiungere una perfetta rotazione. Gli studenti dovrebbero ricordare di stare cercando qualcosa che va oltre l'abilità fisica dell'en dehors. Il loro scopo deve essere anche lo sviluppare una buona muscolatura al fine di controllare e mantenere il loro possibile naturale en dehors costantemente durante gli allenamenti."

Gretchen Warren

Dal sito dal quale ho preso questa discussione, c'è anche il parere personale dell'autore che io stessa condivido. Dice che la Warren, nel suo testo, si contraddice, perché prima parla di una precoce forzatura della rotazione naturale agli studenti delle accademie russe, ma poi dice che questa forzatura è effettivamente corretta sotto i dodici anni e ai fisici che se lo possono permettere. E si chiede, dunque: come può essere un en dehors forzato anche corretto?
Dice anche di non credere al fatto che migliorare la rotazione dopo gli undici anni di età sia impossibile, poiché non dipenda solamente dalla struttura scheletrica dello studente, ma anche da un corretto sviluppo della muscolatura che permetta di controllare la rotazione, e produrre quindi una maggiore apertura di un en dehors già naturalmente sviluppato. 

Source: Ballet Uni 

Sempre presa dallo stesso sito un'altra discussione a proposito molto interessante, sperimentato personalmente dall'autrice, che a quanto pare lamenta di aver avuto insegnanti che hanno ignorato, da studentessa di danza classica, il suo en dehors e che adesso, da adulta, non ne possiede uno sufficiente. 

Ripete che agli studenti del metodo russo Vaganova venga generalmente richiesto già dopo il secondo giorno di forzare il loro fisico ad una rotazione completa di 180°. Ma non sempre sono tutti studenti dotatissimi (parlando di scuole minori che però utilizzano lo stesso metodo).


Foto molto interessante, e inutile dirlo: è il sogno di ogni danzatore classico. Spesso però, ci si mette di mezzo il corpo che non ce lo permette...
Lei invece, ci dice che è possibile per chi non se lo aspetta, nonostante l'età e nonostante il fisico, perché può dipendere anche da uno scorretto utilizzo della muscolatura, e del non aver "capito" su cosa fare forza e su cosa no. Dice anche di aver lasciato perdere, da molti mesi, lo stretching che dovrebbe aumentare la fatidica rotazione.
Ci parla di un suo personale "Turn-out Jurney" (Qui), facendosi aiutare e seguendo libri e documentari sulla tecnica della danza classica russa, ma soprattutto seguendo un nuovo esclusivo metodo che troverete nella sua stessa discussione.



E voi, cosa ne pensate? Com'è il vostro en dehors, come e da quanto lo lavorate? Rispondete per condividere le vostre esperienze!


Ballerine famose: com'erano da bambine?

Vi siete mai chiesti che aspetto potessero avere le ballerine più famose al mondo da bambine e da adolescenti?
Lista in continuo aggiornamento! 





La bellissima Ulyana Lopatkina, con il suo noto e riconoscibile sguardo 




Svetlana Zakharova, già bellissima ballerina dal lungo collo da cigno







Evgenia Obraztsova (a destra), la nuova giovane stella in ascesa del teatro Mariinsky





Diana Vishneva ancora studentessa all'Accademia Vaganova, quando vinse il premio
Prix de Lausanne







Sylvie Guillem! Come non riconoscere le sue magnifiche gambe e i suoi piedi invidiabili?








Alina Somova poco prima di diplomarsi, ancora all'Accademia Vaganova





Il nostro connazionale Roberto Bolle come studente al Teatro alla Scala, di cui andare fieri in tutto il mondo!





Alina Cojocaru da giovanissima promettente bambina già sulle punte




E ancora, Polina Semionova,  facilissima da riconoscere




Gillian Murphy, famosa ballerina dell'American Ballet Academy





Altra connazionale di cui andar fieri: Alessandra Ferri!




Natalia Osipova, che prima di entrare nel mondo della danza praticò ginnastica artistica







domenica 22 luglio 2012

Sarah Lane, la controfigura di Natalie Portman


La domanda che spunta automaticamente dopo aver visto il film: la Portman è veramente in grado di eseguire tutti quei virtuosismi sulle punte senza essere una ballerina professionista?

La risposta dei creduloni: "Sì! Altrimenti non l'avrebbero inquadrata nelle scene dello spettacolo!"
I realisti: "No, c'è lo zampino degli effetti speciali e di un'altra ballerina".

Ovviamente hanno ragione i secondi. Nessuno, a meno che non abbia alle spalle un solido studio come ballerina classica, potrebbe eseguire i virtuosismi tecnici tipici di Odile, come la coda finale e i meravigliosissimi fouettées. 
La Portman, come possiamo da vari video del making of, ha eseguito solamente le parti più semplici, sulle punte, mentre quelle più complicate sono state sostituite dal corpo senza volto di Sarah Lane, che si è anche battuta per far conoscere a tutti la verità.




Ora, offrirò il mio giudizio personale, per quanto possa contare: la Portman ha meritato senza confini il suo Oscar, perché è riuscita a intrecciare magnificamente i ruoli di attrice e ballerina. Per non dire poi la sua interpretazione fantastica di Odette e Odile! Le sue espressioni, i suoi movimenti, i suoi sguardi maligni contro quelli innocenti e fragili... tipiche di un cigno spaurito e di un cigno malvagio.
La Lane è responsabile solamente di virtuosismi finali, come i piqués e i fouettés, e di specifiche scene nei pas de deux delle prove, ma non l'interpretazione dei ruoli dal punto di vista psicologico ed emotivo. Da parte sua, ci sono solo i movimenti tecnici, e non la storia del Lago dei Cigni che si riflette nella tormentata psiche di Nina.
Ha fatto bene a gridare al mondo intero di essere la responsabile di alcune scene, ma non può certo aspettarsi di prendere il merito del magnifico lavoro di Natalie in Nina Sayers. Impensabile!

Eccovi un video in proposito, in inglese: http://www.youtube.com/watch?v=PrgXC-RUMR8&feature=related, intervista a Sarah Lane stessa e alcune scene del rimpiazzo.

Cosa dovrebbero mangiare i danzatori?

(Foto presa dal film "Il Cigno Nero", mentre Nina attende di svolgere la sua audizione)



Passiamo al dunque di oggi: alimentazione e danza, un argomento che preme molto ultimamente (e per fortuna!), soprattutto in presenza dei sempre più numerosi movimenti contro l'anoressia, inclusa quella dietro le quinte, che cercano di diffondere informazioni e sensibilizzare i canoni di giudizio collettivo.

Prenderò spunto sia dalla mia personale esperienza, e da quella del ballerino professionista Roberto Baiocchi, pubblicata sul suo libro sulla danza.

Il ballerino comincia con quest'azzeccatissima frase: "Rimanere magri a tutti i costi è sbagliato: è il primo passo per perdere lucidità, peggiorare il tono muscolare e la qualità delle prestazioni". Continuando... "L'esercizio quotidiano della danza richiede energie e perfetta forma psicofisica: l'ossessione per i grammi di troppo o la vanità di vedersi più snelli sono pensieri dannosi!"

I ballerini, del resto, sono atleti, che forse richiedono ancora più energie. Agli atleti è permesso sfogare tutta la loro fatica e tutto il loro dolore (non a caso, siamo abituati a pensare che i giocatori di calcio fatichino come nessuno a forza di correre...), mentre l'immagine che ci offrono i danzatori è quella di sorrisi, allegria, pace... come se per loro fosse bere un bicchier d'acqua.
Eccola, la differenza!, ai danzatori non è permesso portare sulla scena la fatica e il dolore della danza.


Degli sforzi fisici con pochi paragoni, insomma. Ed è giusto quindi che ogni ballerino e ogni ballerina, che amano il loro corpo e il dedicarsi quotidianamente alla danza, che si nutrano in maniera corretta e bilanciata.

Quali sono i consigli che ci offre Roberto Baiocchi?

1) Non saltare i pasti: al pasto successivo il corpo cercherà di recuperare tutto ciò che non gli è stato  fornito prima;

2) Non abolire carboidrati: fonte di energia irrinunciabile per chi pratica quotidianamente la danza e vanno assunti nella misura in cui li bruciamo durante le lezioni, senza eccedere. Eliminarli del tutto provoca gravi problemi;

3) Varia gli alimenti: il nostro organismo reagisce alle privazioni assorbendo il più possibile le proprietà nutritive di cui ha bisogno e causando eccessivo accumulo (ritornando anche al punto 1);

4) Non sostituire i pasti con le barrette: non sono prive di calorie, spesso contengono grassi animali e sostanze che danneggiano l'organismo;

Inoltre, la migliore base alimentare, continua il danzatore, consiste nel bere MOLTA ACQUA, e dunque portarsi una bottiglietta d'acqua ad ogni lezione (anche se molti insegnanti vi diranno di non bere perché appesantisce il corpo... poi qualche piccolo sorsetto fatelo comunque, e spesso, senza appesantirvi durante gli esercizi, perché non fa bene perdere troppi liquidi). Scegliete inoltre cibo non preconfezionato e pranzate in tranquillità, masticando per bene il tutto per favorire la digestione.

Eccoci altri consigli per quanto riguarda i pasti quotidiani:

1) A colazione: yogurt, frutta fresca, cereali, latte vegetale di soia, tè verde...
2) A pranzo: scorta di carboidrati! Pasta o riso, meglio se integrali, cucinati semplicemente e fibre come carote crude, spinaci, insalata, cetrioli... moderatamente condite;
3) A cena: questa volta è il turno delle proteine, come carne, pesce, prosciutto crudo, bresaola, ricotta o altri formaggi magri, ancora meglio se si apre il pasto con una sanissima insalata, che renderà sazi più velocemente!
4) Il pane, attenzione!, non va abolito, bensì scelto con cura: certi impasti sono eccessivamente ricchi di calorie ed è risaputo che il pane azzimo o integrale sono più sani;
5) La frutta va consumata come spuntino fuori pasto piuttosto che come chiusura dei pasti principali;
6) Consiglio extra: ogni tanto premiatevi con dei regalini dolciosi, come un pezzetto di cioccolata fondente al 90%. (Io, sinceramente, vi consiglio di spaziare oltre: mangiare un dolcetto di tanto in tanto, mettiamo una volta a settimana, e non esageratamente calorico, non vi farà di certo ingrassare se brucerete in allenamenti! Poi dipende anche dal metabolismo di ognuno, certo).

Come anche ci ha rivelato la ex-ballerina della Scala Maria Francesca Garritano (di cui abbiamo parlato qui ), la realtà alimentare di molte ballerine è squilibrata a causa delle pressioni che vengono fatte su di loro. Non a caso molte volte si cominciano delle diete per qualche commento, come "ti sta crescendo troppo il seno!", una delle ossessioni peggiori di una ballerina che non vuole avere a che fare con grasso in eccesso. Ma purtroppo, bisogna anche rendersi conto che il corpo della donna è fatto così, e non tutte hanno la capacità di privarsene. Privarsi di un seno che, purtroppo, è lì nonostante un peso già basso, vuol dire andare oltre una soglia e rischiare seriamente di ammalarsi.
E come dice anche Carla Fracci, "una ballerina non può essere anoressica. Altrimenti non avrebbe neanche la forza di salire sul palcoscenico". Può avere disturbi alimentari, ma non arrivare all'ultimo stadio della malattia senza sparire dalla scena e dagli occhi di tutti.






venerdì 20 luglio 2012

"Il cigno nero": quali sono le verità?


Tutti sicuramente avrete sentito parlare dell'enorme successo che ha avuto il recente film "Il cigno nero"
Il problema è che chi lo vede e non sa molto di danza classica, inevitabilmente crederà in certi particolari, o al contrario ne tralascerà alcuni... insomma, ci si fanno delle idee sbagliate. Vediamo un po' cosa è vero e cosa non è vero in questo post.

Uscito nel 2010, diretto da Darren Aronofsky, interpretato dalla talentuosissima Natalie Portman nei panni della giovane, fragile e timida Nina Sayers, affiancata dall'attrice in ascesa Mila Kunis, da Vincent Cassel e la bellissima Winona Ryder.

Molto probabilmente conoscerete già la trama, ma posterò comunque un breve riassunto. 
Nina Sayers è una delle migliori ballerine del corpo di ballo della compagnia, ma per lei non è abbastanza: lei sogna di essere la regina di tutto e tutti, la prima ballerina indiscussa, l'étoile di ogni spettacolo. E per questo si allena costantemente, sia al teatro che a casa, sotto il severo e ossessivo sguardo della madre, che ha un peso fondamentale nei problemi verso i quali andrà in contro. Erica, infatti, è una madre morbosa, eccessivamente attaccata ad una giovane donna che invece vive come appena un'adolescente, con una camera che non può chiudere a chiave e piena di peluche, rosa confetto e un carillon dalla dolce melodia del Lago dei Cigni che la madre carica ogni sera per farla addormentare.
Una di queste notti, Nina sogna di essere la prima ballerina nei panni di Odette, quando è ancora un'umana e una principessa e viene catturata dal perfido Rothbart. Un sogno premonitore, senza ombra di dubbio.
E qui cominciano i sospetti della giovane. Il giorno dopo in metropolitana scorge una ragazza che sembra assomigliare a lei, e che esegue tutti i suoi movimenti. Lo stesso giorno, il direttore artistico Thomas annuncia che la ballerina più importante della compagnia, Beth, si ritirerà dalle scene e che avranno bisogno di un nuovo, fresco e giovane viso da mostrare al pubblico.
Dopo un'audizione, Thomas sceglie Nina. Il suo sogno si avvera, così come il suo incubo. Nina è un perfetto cigno bianco, ma... il suo cigno nero lascia a desiderare. Normalissimo, poiché una giovane donna imbevuta ancora in tanti aspetti dell'infanzia e dell'adolescenza, che non conosce la sensualità, l'inganno, la cattiveria. Proprio come una bambina.
Ma alla fine, dopo un periodo di lunghissime prove, Nina riuscirà a calarsi perfettamente nel ruolo del maligno cigno nero. Come? Un dualismo che ha avuto occasione di sperimentare nella sua vita stessa, con la giovane nuova ballerina Lily, i cui comportamenti rispecchiano proprio ciò che manca a Nina per essere un'Odile coi fiocchi.
Col tempo, Nina riuscirà ad assorbire tutto il nero di Lily, che però andrà in netto contrasto con la purezza del suo bianco, candido e innocente: ne saranno il risultato sempre più frequenti allucinazioni, manie di persecuzioni e conflitti con la madre Erica.

Verità, o finzione?

Tutti coloro che non conoscono il mondo della danza, sono portati a credere ad ogni dettaglio di questo film. E' vero che il mondo del balletto è fatto di spietate competizione e duri ostacoli da sormontare, ma non dobbiamo neanche credere che ogni ballerina sia vittima di mania di persecuzioni, né allucinazioni come la povera Nina! Questa è un'ingegnosa creazione del regista, ovvero il ricreare il rapporto tra Odette e Odile nella vita stessa.
Odette è una principessa trasformata in cigno, malinconica, molto fragile e dalle movenze pure e innocenti. Odile è, invece, la protetta di Rothbart mandata ad un ballo con il principe Siegfried che, sotto inganno, la vede come la bellissima Odette incontrata poco tempo prima al lago dei cigni, le altre povere ragazze trasformate dal perfido stregone.
Odile, nel balletto, riesce a rubare l'amore di Siegfried e a farlo giurare il suo amore per lei, e tutto questo sotto lo sguardo della povera Odette, che distrutta dall'accaduto, tenterà il suicidio. Qui dipende da ogni spettacolo in sé: alcune trame finiscono bene, altre male: lei si uccide assieme a lui subito dopo, oppure lui riesce a sconfiggere il potente mago e a spezzare l'incantesimo con l'amore, l'unica soluzione.

Stessa cosa ricrea Darren Aronofsky. Nina è una ragazza fragile e paurosa, il perfetto cigno bianco, che con l'arrivo di Lily entra in contatto con un mondo lontano, differente, avventato e anche ingannevole. Lily è una ragazza schietta, molto spesso volgare, che passa le sue serate in discoteca ad incontrare ragazzi, facendo uso di stupefacenti. Alla fine del film, Nina si ritrova praticamente divisa in due personalità: innocenza e inganno.





"Save the last dance", i film




Sicuramente molti di voi lo conosceranno già. Per chi invece non ne avesse idea... ecco qualche preziosa informazione!

Film del 2001 di Thomas Carter, che riprende la vita di una giovanissima ballerina, Sara (Julia Stiles) in un momento molto delicato e doloroso della sua vita. Dopo la morte della madre, infatti, è costretta a trasferirsi a Chicago a casa del padre, che quando era una bambina l'aveva abbandonata.
Il suo grande sogno è quello di poter entrare alla Julliard School, ma dopo il tragico evento decide di abbandonarlo e di ignorare ciò che più desidera e ama nella sua vita, dandosene oltretutto la colpa. La madre infatti, è morta di un incidente stradale mentre correva verso un'audizione della figlia, alla quale quest'ultima l'aveva pregata di venire, invece di restarsene a lavorare al suo negozio per necessità. Ma all'ultimo momento, le ha promesso che sarebbe venuta, nonostante le incombenze. 
Sara è una delle pochissime ragazze bianche nel suo nuovo quartiere e nella sua nuova scuola. Riesce comunque a farsi delle amicizie, nonostante le distanze e le prese in giro che riceve inizialmente, come Chenille, ragazza madre, e suo fratello Derek, ballerino di hip hop e aspirante pediatra. Tra Sara e Derek schiocca l'amore, che però non riusciranno a vivere serenamente a causa di voci che girano, cioè che Sara si sentisse in diritto di stare con Derek solamente per il colore della sua pelle.
Così i due si lasciano. Ma Derek, prima che questo avvenga, è riuscito a risvegliare in lei la sua passione per la danza, e decide di fare un altro tentativo per entrare alla Julliard.
Il giorno del provino, Derek scopre che la causa della loro rottura era stata la sorella Chenille, che aveva rilevato a Sara che la loro relazione dava fastidio a tutti, e si reca immediatamente senza pensarci due volte all'audizione di Sara. Appena entra nella grande e vuota sala, Sara si sente immediatamente carica di una nuova energia che la farà entrare finalmente alla prestigiosa scuola.





Vi è anche un Save the last dance 2, che contrariamente a come potrebbe far pensare, è invece un film molto apprezzato e ben strutturato. Questa volta è una vera ballerina a recitare: sempre Sara nel film, ma interpretato dall'attrice\ballerina Izabella Mirko, e diretto dal regista David Petrarca
Narra della vita della ragazza, questa volta, all'interno della scuola, e di come sia durissima la sopravvivenza a prove, lezioni, giudizi e competizioni. Anche Derek non è più lo stesso, ma l'attore Columbus Short.
Nonostante questi cambi di attori, rimane comunque un bel film sulla danza da vedere, e rispetto al primo offre molte più scene di danza classica.
Studentessa eccellente, ma in bilico tra l'amore e la passione per la danza: non riesce a farli combaciare, nelle sue lunghe giornate di studio. La situazione è ulteriormente complicata dalla temibile Monique Delacroix, rigorosissima insegnante di danza classica, ma che alla fine sosterrà Sara al suo debutto nel ruolo di Giselle la prenderà come preziosa pupilla.
Che cosa sceglierà questa volta Sara? L'amore, la danza classica o l'hip hop? Scopritelo voi stessi!






Film sulla danza: "Il ritmo del successo"




Il "Ritmo del successo" è un film del 2000 diretto da Nicholat Hytner, incentrato sul tema della danza, sulle sue difficoltà e sulla vita di alcuni ballerini e ballerine, allievi della prestigiosa American Ballet Academy.

Questo è un film molto particolare: non c'è una lunga e dettagliata trama, ma ciò che colpisce è, infatti, il numero delle numerose scene di balletti e prove realizzati dagli attori\ballerini stessi. Insomma, una meraviglia per chi è appassionato di danza!
Fra i protagonisti vi è il famoso Ethan Stiefel, primo ballerino dell'American Ballet Theatre, la talentuosa Julie Kent, la ballerina professionista Amanda Schull e l'attrice Zoe Saldana, la cui controfigura è una certa Aesha Ash.

Un film che personalmente ho apprezzato molto e rivedo spesso per le bellissime scene di prova in sala, che mostrano dettagliatamente le piccole vicende di ogni ballerina, professionista e non, alle prese con le scarpette da punta, o delle pirouettes non riuscite, o con dei piccoli difetti di tecnica.




Vi è anche in secondo film, "Center Stage: turn it up", che racconta le difficoltà che incontra una ballerina autodidatta, Kate, interpretata da Rachele Brooke Smith, di entrare anche lei nell'ambita accademia statunitense. La ragazza non supera il primo provino, ma non si da per vinta, costi quel che costi!

mercoledì 18 luglio 2012

Difendiamo Oksana Skorik




Se ancora non conoscete Oksana Skorik e il documentario girato durante i suoi studi da David Kinsella, "a Beautiful Tragedy", vi consiglio vivamente di vederlo. Una traccia di circa un'ora che riesce a riassumere la dura e solitaria vita di una giovane ballerina di talento, che però si scontra, verso i suoi 15 anni, in problemi che piuttosto sono comuni in tutte le giovani ragazze della scuola: difficoltà ad accettare il proprio corpo, una percezione distorta e comportamenti anoressici.
Oksana si guarda continuamente allo specchio, vuole crescere e mantenere un peso relativamente basso, e giungere alla perfezione di ballerina. Ma come ci vien mostrato, le viene ripetutamente detto con ansia che per crescere in maniera sana deve sforzarsi di mangiare un po' di più.
Fortunatamente alla fine del documentario, a 18 anni, confessa rilasciando una breve intervista di riconoscere di aver sofferto di anoressia, e si suppone che il suo problema si sia attenuato. Purtroppo le informazioni, per il momento, sono poche, e io mi baso su ciò che possiamo ricavare dal documentario.

Una volta diplomata, il suo repertorio si arricchisce sempre di più, e lei riesce a raggiungere il suo sogno.
Solo che ultimamente, come è anche successo alla giovane Alina Somova, molte persone in rete e non solo la stanno prendendo severamente di mira (di cui abbiamo parlato più dettagliatamente qui).

Questo è uno dei video che sono stati postati su YouTube, chiaramente diffamatori. Gli altri, per quanto ne so, sono stati eliminati, ma probabilmente verranno ricaricati anche quelli. Non possiamo far altro che aspettare e vedere cosa accadrà. Io spero di cuore che la giovane Oksana non si abbatta, e che continui a lottare per il suo futuro. 

Nei ruoli di Giselle, la regina delle Driadi e Odette, ecco il video diffamatorio:




Nessuno nasce imparato, come dice il detto. Eppure, in ogni angolo del nostro cammino c'è sempre puntualmente qualcuno pronto a sfidarci. Frutto della rabbia, dell'invidia? Secondo me, è questa la ragione di questo video. Sicuramente Oksana non era ancora del tutto pronta per questi ruoli, né è stata perfetta, però non si merita di essere ridicolizzata in questa maniera, che ne dite? Anche perché, se così fosse veramente, non è stata di certo lei ad essersi messa lì sul palco da sola. La colpa non deve ricadere su di lei.
Ma per questi autori, è sicuramente più facile e anche divertente prendersela direttamente con lei.

Io continuo a considerarla una bellissima ballerina di talento in ascesa, nonostante le imperfezioni. E continuo a sostenerla! Anche le ballerine sono esseri umani!













E voi, qual'è il vostro parere?

Vi invito anche a seguire il gruppo su Facebook, Oksana Skorik is the most inspirational russian dancer of all!